sabato 23 novembre 2013

SconfinataMente



«Mi interessa costruire il quadro come se fosse il diagramma di un campo di forze, di energie, come quei diagrammi dei giornali enigmistici in cui ci sono i puntini da unire» è questa la chiave d’accesso che introduce alla presentazione di Frontiera di Immagini, la personale di Francesco Clemente a Palermo, penultima tappa del progetto espositivo in progress dal titolo La Transavanguardia italiana, ideato da Achille Bonito Oliva in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e inaugurato nel 2011 dalla mostra collettiva omonima apertasi in Palazzo Reale a Milano sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Captive Pleasures, 2010  
cm. 219,71x177,16; olio su tela
I puntini da unire citati dall’Artista nell’introduzione nascondono qualcosa di predefinito, scoprire Clemente nasconde il non-scoprire, l’illusione di capire una dimensione per poi trovarsi immediatamente catapultati in qualcosa di nuovo che apre nuovi orizzonti.

La mostra, curata da Achille Bonito Oliva, promossa dalla Provincia Regionale di Palermo e prodotta in collaborazione con Civita, che offre l'occasione di ospitare, per la prima volta in Sicilia, l'opera di uno degli artisti italiani più noti e apprezzati a livello internazionale, sarà ospitata nei prestigiosi saloni di Palazzo sant’Elia – sede della Fondazione Sant’Elia – dal 24 novembre 2013 al 2 marzo 2014.
"Frontiera di Immagini" raccoglie una sessantina di opere rappresentative dei temi, delle scelte iconografiche e delle problematiche linguistiche, con le quali l’artista si è confrontato sin dalla metà degli anni 80, con molta difficoltà abbiamo selezionato, alcune Opere, nel tentativo di racchiudere nella loro presentazione un invito all’Arte, l’Opera introduttiva Captive Pleasures riteniamo rappresenti la visione onirica della Sicilia, terra di mare e mistero, dove la pesca può sempre riservare inaspettate sorprese.
 Gli ultimi 20 anni di attività artistica di Francesco Clemente sono segnati dall’importante retrospettiva organizzata dal Salomon R. Guggenheim Museum di New York e Bilbao nel 1999-2000, che ne ha ratificato la fama e ne ha consacrato il riconoscimento internazionale, facendo di lui uno dei maggiori rappresentanti della Kultura e del talento italiani nel mondo.
 
Here and Now, 2004
cm. 76,2x101,6; olio su tela
Here and now dovrebbe affrontare la tematica dell’indecisione, con la trasposizione tra i sensi, ascoltare, pensare prima di parlare, può capitare che ciò che udiamo ci rattrista, come lo stato d’animo successivamente ad un errore, la Mente ci aiuta a comprendere che non ripetere gli errori è uno dei sentieri che conduce alla serenità.

Porta Coeli, 1983
cm. 261,6x236,2; tempera su lino
Porta Coeli, dalla nascita all’ascensione, potrebbe assumere il duplice significato legato all’ingresso alla vita terrena, costellato dalle sofferenze che spiritualmente preannunciano la vera Porta, la chiave è l’Uomo.

Place of Power I, 1989
cm. 213,36x340,36; pigmenti su tela

Il percorso espositivo segue la riflessione dell’artista e il suo procedere per cicli successivi di lavoro, nei quali i lunghi soggiorni in India e i viaggi in Europa, nei Caraibi, Egitto, Sud America, Giamaica danno vita a un vocabolario costantemente in divenire. Un grande laboratorio di ideogrammi ed emblemi apotropaici, in cui gli opposti convivono, di simbologie e associazioni spesso messe in scena dall'artista attraverso il proprio autoritratto, che dalla fine degli anni 70 costituisce la cifra della sua poetica. 
 
Crown, 1988
cm. 213,3x1029; trittico, olio su tela

Tra le opere presenti in mostra: il trittico Crown (1988, Collezione permanente MAXXI-Museo delle arti del XXI secolo, Roma), che richiama la corona di spine, simbolo della passione di Cristo; Place of Power I (1989, Madre-Museo d’Arte contemporanea Donna Regina, Napoli), ispirato alle camere funerarie della Valle dei Re visitate dall'artista a fine 1986; i quadri della serie Tandoori Satori (2003-2004), che coniugano il Buddismo Zen e la cucina dell'Asia meridionale con le stilizzazioni underground della New York anni ottanta segnata dalla pittura di Keith Haring. 

 
Tandoori Satori (Meaning of two), 2004  
cm. 188x204,5; tempera e olio su lino

Tandoori Satori (Music), 2003-2004   
cm. 172,7x198,1; tempera e olio su lino

Francesco Clemente, nato a Napoli nel 1952 e attivo tra l’Italia, New York e Madras, incentra il proprio lavoro sulla citazione di elementi iconografici di paesi lontani sottoposti a variazioni e innesti con immagini e simboli della tradizione mediterranea, della cultura classica e di quella contemporanea dei mass media. Oriente e Occidente, Nord e Sud del mondo, civiltà antiche e pensiero moderno si mescolano e si confondo nelle opere dell’artista all’interno di una ricerca che molto condivide con la storia e l’identità culturale stessa della Sicilia, formatasi attraverso conquiste, invasioni e il confronto stringente tra popoli e civiltà diversi per provenienza, etnia, tradizioni e religione. Clemente è membro dell’American Academy of Arts and Letters.
Nel 2012 il Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, nomina l’artista e gli altri rappresentanti della Transavanguardia Cavalieri della Repubblica e Achille Bonito Oliva Grande Ufficiale per meriti artistici.

Francesco Clemente: Frontiera di immagini
a cura di Achille Bonito Oliva
24 novembre 2013 – 2 marzo 2014 - Palazzo Sant’ Elia, Palermo
Anteprima stampa 23 novembre ore 11.00
Inaugurazione 23 novembre ore 19.30

Per informazioni: