giovedì 24 novembre 2016

ReferenduMente


Armi di distrazione di massa…
Quale definizione è più appropriata?
Da mesi si straparla di referendum… da anni non si affrontano i reali problemi della gente!
Ognuno di noi assume una posizione personale, da partito preso, su referendum, taglio della spesa, superamento del bicameralismo paritario, soppressione del CNEL…
Tifo da stadio… discussioni da bar dello sport!
I problemi dell’Italia sono il referendum? La legge elettorale?
Si! Ed io sono Babbo Natale (visto l’approssimarsi della feste natalizie)!
Questi possono essere i loro problemi, cercare di riformare il diritto alla libera espressione di voto, per ri-garantirsi una futura poltrona.





Ecco il testo del Decreto del Presidente della Repubblica 27 settembre 2016, che corrisponde al quesito che troveremo riproposto sulla scheda (forviante?):
«Approvate il testo della legge costituzionale concernente
“Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?» 
 



Il sito “http://www.interno.gov.it/it/speciali/referendum-costituzionale-4-dicembre-2016” è un continuo rimando di informazioni poco informanti, alla pagina “http://elezioni.interno.it/faq.html” speravo di trovare la risposta alla mia “naturale” domanda: quali sono queste disposizioni? Evidentemente questa non rientra tra le 20 domande che ci dovremmo porre… per trovare il testo della riforma devi accedere a diverse pagine finché non trovi un link che ti conduce alla “GU Serie Generale n.88 del 15-4-2016”.
Prima di analizzare la semplificazione apriamo e chiudiamo, immediatamente, qualche parentesi…

Chi ha scritto la Costituzione?
E adesso pensate a chi la vuole riformare?!?
Ritengo che il paragone è leggermente improprio!

Quale maggioranza ha approvato la Costituzione?
Questa riforma è stata approvata a colpi di maggioranza, senza la minima condivisione!
È stata approvata da un Governo che non ha avuto nessuna legittimazione popolare!

La nostra Costituzione garantisce la pluralità e la Democrazia..
Questa riforma ha avuto la sua massima espressione “democratica” nell’espediente del canguro, per tagliare gli emendamenti proposti dalle opposizioni.

Tutti siamo d’accordo che in qualche è necessario rifondare la politica e il modo di fare politica, ma le soluzioni che vengono proposte sono realmente una riforma?
Superamento del bicameralismo paritario, riduzione del numero dei parlamentari e contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni (ovvero abbattimento dei costi della politica): di fatto il senato rimane, sarà un organo elettivo di secondo grado ovvero non sarà più eletto dai cittadini, ma (probabilmente...sicuramente) dalle segreterie politiche...i costi? Sicuramente i cento nuovi senatori sono in numero dei predecessori, ma non penso che viaggeranno per raggiungere i palazzi di Roma “gratuitamente”.
Di fatto la riduzione dei costi è irrisoria, “ridicola” rispetto ai costi per la democrazia!
“Vincolo di mandato” è il titolo dell'articolo 8, ma leggiamone il contenuto:...

Art. 8.
(Vincolo di mandato)
1. L’articolo 67 della Costituzione e' sostituito dal seguente:
«Art. 67. - I membri del Parlamento esercitano le loro funzioni
senza vincolo di mandato».
Nessun vincolo di mandato o senza di vincolo di mandato sarebbe stato un titolo più appropriato, in pratica si troveranno i soliti accordi per “galleggiare” sulle spalle degli italiani.
Concretamente assistiamo all’espropriazione del diritto di voto, all’usurpazione del diritto di eleggere i propri rappresentanti...
Si sussegue la continua, costante diminuzione della percentuale dei votanti, dovuta al senso di sfiducia degli elettori nei confronti della classe politica, se a questo aggiungiamo:


-            che la Camera dei Deputati, in virtù del premio di maggioranza, è stata e sarà eletta dalla minoranza degli esercitanti il diritto di voto;
-                che è stata e sarà determinata da liste bloccate decise dalle segreterie di partito;
-               che il Senato della Repubblica dovrebbe essere “composto da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica;
-              che queste istituzioni così formate dovranno eleggere il Presidente della Repubblica e successivamente anche la Corte Costituzionale;
-             che i senatori una volta nominati vedranno il loro mandato vincolato (questa volta veramente) alla durata del mandato (considerato che le elezioni regionali e amministrative non avvengono contemporaneamente in tutto il territorio nazionale, ci sarebbe un continuo mutare della composizione del Senato)… concretamente al posto del bicameralismo perfetto avremo il “caos alle camere”;
-              che difficilmente si arriverà all’eliminazione delle provincie (vedi il caso della Sicilia, trasformazione in Liberi Consorzi) e che anche queste diventeranno organi elettivi di secondo grado;
ci rendiamo conto come si vuole privare il Popolo di uno dei pochi strumenti che gli consente di decidere e di scegliere da chi si vuole essere rappresentati.
I partiti ribadiscono la necessità di una legge elettorale che garantisca la governabilità, ma sarà vero che con la riforma ci sarà più stabilità di governo?
La stabilità è un problema loro, per non dire un falso problema, considerato che in assenza di vincolo di mandato il giorno successivo all’elezione ognuno di questi signori si sente autorizzato a fare ciò che meglio gli conviene.
Il Popolo ha il diritto di essere rappresentato da chi sceglie, dalle minoranze, che esprimono la pluralità, la varietà e la diversità di pensiero!


Finora la Costituzione ha consentito il mantenimento degli equilibri ed è stata la garanzia della Democrazia, con questa riforma si smantella la struttura del nostro Stato e quindi sono a rischio i diritti e le libertà.
 
La Camera non deve essere il luogo “comodo” dove legiferare, ma deve il luogo di confronto di tutte le istanze provenienti dalla gente e dai territori, che dovrebbero essere rappresentate da “onorevoli” legati al territorio, che ne difendono il patrimonio culturale, i valori e le prerogative socio-economiche e ecologico-ambientali.

Vogliamo veramente proporre una riforma? Istituiamo il “vincolo di mandato”, chiunque venga eletto con un partito se non ne condivide il percorso politico deve dimettersi, controlliamo realmente la percentuale di assenze (in aula, in commissione, ecc.) alcune volte si assiste a sedute, soprattutto se non è previsto voto, dove risultano presenti pochissimi onorevoli.
Vogliamo realmente ridurre i costi della politica (azione che non risolve i problemi del nostro paese, ma che pur sempre un esempio) e allora perché non accettare la proposta di dimezzare lo stipendio dei parlamentari!
Quanto costa ai cittadini questo referendum?
A tutto questo dobbiamo aggiungere l’atteggiamento prossimo alla deriva di autoritarismo e al delirio di onnipotenza di alcuni governanti.
Purtroppo per voi, le persone esistono e vostro malgrado dovete tenere in considerazione le loro opinioni.
Probabilmente questo referendum servirà alla maggioranza per rinserrare le fila, per dichiarare successivamente ai dati, anche se vincerà il NO, che la percentuale raggiunta è una vittoria, che dall’altra parte c’era presente una minoranza che non sarà mai compatta.
Qualcuno pensa che Il referendum servirà alla maggioranza per attirare a sé i vari cespugli che si sono allontanati, il ritorno all’ovile delle pecorelle smarrite, cercando di dimostrare che l’unica via percorribile è quella del partito unico, che questo è l’unico modo per contrastare il pericolo pentastellato, che questo esperimento si deve proporre immediatamente, magari alle prossime elezioni regionali in Sicilia!
Ma questo qualcuno perde di vista che “uno vale uno” sempre! Che ogni elezione fa storia a sé, che la politica non è matematica, ovvero che la somma delle percentuali spesso non assicura il risultato totale.
Infine è opportuno ricordare a questo qualcuno che non è possibile prescindere dalla volontà degli elettori, che la dialettica e il confronto possono solo arricchire, che la politica è nata per unire istanze provenienti da diverse estrazioni sociali e non per dividere, ma probabilmente, anche e soprattutto, in questo caso vige il Dīvĭdĕ et īmpĕrā.
Accettare questa riforma equivale a firmare una cambiale in bianco sul futuro dei nostri figli, equivale ad affidare nelle mani dei soggetti che hanno portato l’Italia a questo stato di fatto il futuro dei nostri figli.

Ribadisco la necessità di una riforma, ma questa riforma propone di cambiare tutto per far sì che tutto rimanga inalterato… cambiare tutto perché nulla cambi!
A questa riforma di gattopardiana memoria #iodicono! In Sicilia “semu preni e figghiati” di questi cambiamenti!
“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”…
Versione “restaurata”?...NO Grazie!






A questa riforma che serve solamente a depauperare il nostro potere di scegliere, di votare, di esprimere liberamente: idee, pensieri, opinioni #iovotono…LiberaMente…Resistenza!