domenica 10 novembre 2013

PoliedricaMente



Nell’ambito della rassegna Umbria Libri 2013, è stato presentato il volume “Il poliedro di Leonardo”, di Emanuela Ughi (Edizioni Corsare).

Non si tratta di un libro “normale”, ma di un activity book, che include pezzi, pre-tagliati e pre-piegati, per realizzare una copia del “Poliedro dell’Armonia” ovvero l’«Ycocedron Abscisus Vacuus» che Leonardo da Vinci utilizzò per illustrare il manoscritto “De Divina Proportione” dell’amico Fra’ Luca Pacioli, del trattato, pietra miliare rinascimentale delle Scienze Matematiche, rimangono due originali che sono custoditi l’uno presso l’Ambrosiana di Milano e l’altro presso la Biblioteca universitaria di Ginevra.





Il libro è l’occasione che cogliamo per stimolare la Mente delle nuove generazioni, per presentare con la semplicità dell'icosaedro ascisso, un poliedro che corrisponde alla struttura di un pallone da calcio, la complessità e i riferimenti leonardeschi alla cultura greca classica ed ellenistica, al sapere arabo ed ebraico. Evidenziando le correlazioni con il pensiero, le ricerche e le opere di altri protagonisti del Rinascimento italiano, da Piero della Francesca (originario di Borgo San Sepolcro come Fra Luca Pacioli), a Paolo Uccello, a Fra Giovanni da Verona e alle sue tarsie.

Il poliedro presenta altresì sorprendenti affinità con sculture e opere modernissime, mettendo in evidenza e confermando l’importanza e l’influenza nei secoli di Leonardo da Vinci, della sua opera e del suo contesto artistico e intellettuale, da sempre imprescindibile punto di riferimento di scienziati, matematici e artisti.

Ycocedron Abscisus significa icosaedro troncato mentre il termine Vacuus si riferisce al fatto che le facce dei pentagoni e degli esagoni sono vuote.

É interessante notare che il disegno di Leonardo riproduce in maniera sorprendente la forma della molecola del fullerene, molecola composta da 60 atomi di carbonio, scoperta da Harold Kroto, Robert Curl e Richard Smalley nel 1985.
 



L’attualità degli studi e del pensiero di da Vinci sorprendono ogniqualvolta ci si sofferma per cercare di capire cosa l’Illuminato Leonardo ha Compreso e previsto prima della modernità.

Molti scommettono e pochi si stupirebbero se un giorno, non molto lontano, si dovesse scoprire che Leonardo aveva trovato il modo per viaggiare nel tempo, forse l'invenzione che gli ha permesso di anticipare e regalare ai suoi contemporanei ciò che la mortalità avrebbe loro negato.

L’insaziabile ricerca e la voglia di sapere, che caratterizza Leonardo Da Vinci, è pari solo all’onnisciente Codice sperimentato, nell'Homo Vitruviano, per criptare la soluzione all’impossibile, ovvero, la chiave segreta che risiede nell’enigma de la quadratura del cerchio.

Qual è ’l geomètra che tutto s’affige

per misurar lo cerchio, e non ritrova,

pensando, quel principio ond’elli indige,

tal era io a quella vista nova;

veder volea come si convenne

l’imago al cerchio e come vi s’indova;

la similitudine di Dante e la sua raffinata Conoscenza della geometria euclidea, si ritrovano nell’Empireo, scenario dell’ultimo canto della Divina Commedia, niente è casuale nell’Opera.




Dante in versi, Leonardo in arte, tramandano il Codice della Kultura, se dovessi scegliere tirerei a sorte con una moneta da 1,50 euro testa Dante, croce l’Homo Vitruviano di Leonardo.
 













Lo studio delle proporzioni del corpo umano e la sua commensurabilità, sottesa al Triangolo, con le forme geometriche perfette, cerchio e quadrato, presente nell'Uomo, è basata su analisi scientifiche che hanno finalità superiori.



I vertici del Triangolo sono rappresentati dalla corrispondenza tra micro e macrocosmo, dalla dimensione anatomica e geometrica (rappresentazione e simmetria) e dall'applicazione del codice alla progettazione, intesa in senso onnicomprensivo, il baricentro di questo poligono coincide con l'ombelico (dell'Uomo, del Mondo, della Kultura), l’Homo è la soluzione, il π non approssimato.