Nell’ambito della rassegna Umbria Libri 2013, è stato
presentato il volume “Il poliedro di Leonardo”, di Emanuela Ughi (Edizioni
Corsare).
Non si tratta di un libro “normale”, ma di un activity
book, che include pezzi, pre-tagliati e pre-piegati, per realizzare una copia
del “Poliedro dell’Armonia” ovvero
l’«Ycocedron Abscisus Vacuus» che
Leonardo da Vinci utilizzò per illustrare il manoscritto “De Divina Proportione” dell’amico Fra’ Luca Pacioli, del trattato,
pietra miliare rinascimentale delle Scienze Matematiche, rimangono due
originali che sono custoditi l’uno presso l’Ambrosiana di Milano e l’altro
presso la Biblioteca universitaria di Ginevra.
Il libro è l’occasione che cogliamo per stimolare la
Mente delle nuove generazioni, per presentare con la semplicità dell'icosaedro ascisso, un poliedro che
corrisponde alla struttura di un pallone
da calcio, la complessità e i riferimenti leonardeschi alla cultura greca
classica ed ellenistica, al sapere arabo ed ebraico. Evidenziando le
correlazioni con il pensiero, le ricerche e le opere di altri protagonisti del
Rinascimento italiano, da Piero della Francesca (originario di Borgo San
Sepolcro come Fra Luca Pacioli), a Paolo Uccello, a Fra Giovanni da Verona e
alle sue tarsie.
Il poliedro presenta altresì sorprendenti affinità con
sculture e opere modernissime, mettendo in evidenza e confermando l’importanza
e l’influenza nei secoli di Leonardo da Vinci, della sua opera e del suo
contesto artistico e intellettuale, da sempre imprescindibile punto di
riferimento di scienziati, matematici e artisti.
Ycocedron Abscisus significa icosaedro troncato mentre il termine Vacuus si riferisce al fatto che le
facce dei pentagoni e degli esagoni sono vuote.
É interessante notare che il disegno di Leonardo
riproduce in maniera sorprendente la forma della molecola del fullerene,
molecola composta da 60 atomi di carbonio, scoperta da Harold Kroto, Robert Curl
e Richard Smalley nel 1985.
L’attualità degli studi e del pensiero di da Vinci
sorprendono ogniqualvolta ci si sofferma per cercare di capire cosa l’Illuminato
Leonardo ha Compreso e previsto prima
della modernità.
Molti scommettono e pochi si stupirebbero se un giorno,
non molto lontano, si dovesse scoprire che Leonardo aveva trovato il modo per
viaggiare nel tempo, forse l'invenzione che
gli ha permesso di anticipare e regalare ai suoi contemporanei ciò che la mortalità
avrebbe loro negato.
L’insaziabile ricerca e la voglia di sapere, che
caratterizza Leonardo Da Vinci, è pari solo all’onnisciente Codice sperimentato, nell'Homo Vitruviano, per criptare la
soluzione all’impossibile, ovvero, la chiave
segreta che risiede nell’enigma de la
quadratura del cerchio.
“Qual è ’l geomètra che tutto s’affige
per misurar lo cerchio, e non ritrova,
pensando, quel principio ond’elli indige,
tal era io a quella vista nova;
veder volea come si convenne
l’imago al cerchio e come vi s’indova;”
la similitudine di Dante e la sua raffinata
Conoscenza della geometria euclidea,
si ritrovano nell’Empireo, scenario dell’ultimo canto della Divina Commedia, niente
è casuale nell’Opera.
Dante in versi, Leonardo in arte,
tramandano il Codice della Kultura, se dovessi scegliere tirerei a sorte con
una moneta da 1,50 euro testa Dante, croce l’Homo Vitruviano di Leonardo.
Lo studio delle proporzioni del corpo umano e la sua commensurabilità, sottesa al Triangolo, con le forme geometriche perfette, cerchio e quadrato, presente nell'Uomo, è basata su analisi scientifiche che hanno finalità superiori.
I vertici del Triangolo sono rappresentati
dalla corrispondenza tra micro e macrocosmo, dalla dimensione anatomica e
geometrica (rappresentazione e simmetria) e dall'applicazione del codice alla
progettazione, intesa in senso onnicomprensivo, il baricentro di questo
poligono coincide con l'ombelico (dell'Uomo, del Mondo, della Kultura), l’Homo è la
soluzione, il π non approssimato.