Kultura con la
perché la Kultura ha le gambe
lunghe, perché la Kultura è Verità, in contrapposizione alle bugie, che come è
risaputo hanno le gambe corte, ma nel linguaggio d’uso comune in maniera
inopportuna si abusa del termine Cultura ed esiste persino la cultura della
bugia, la cultura del sospetto, ma non sarebbe appropriato esprimersi dicendo
dall’incultura della bugia, dall’incultura del sospetto.
Un processo di massificazione
travestito da inconsapevole accessibilità prova a sostituire l’inKulturazione
con l’incultura.
Il processo di trasmissione della
Kultura da una generazione all'altra, ovvero l’inKulturazione, comprensiva
della parte complementare rappresentata dalla socializzazione dell’individuo
tramite l’apprendimento del patrimonio Kulturale (lingua, educazione in ambito
familiare, tradizione, regole di comportamento, educazione sessuale, gli aspetti
ludico-ricreativi, danze, cerimonie, la memorizzazione dei racconti degli
anziani, società segrete e di culto, iniziazione) viene sostituito dal
trasferimento dell’incultura.
La Kultura ricomprende tutti gli
sviluppi delle Civiltà, l’incultura fagocita i processi regressivi generati dall’assenza
di Kultura.
Gli ultimi, reiterati, accadimenti
del canale di Sicilia, sono il frutto dell’incultura generalizzata di una
società che disorientata si involve smarrendo l’accezione di dignità.
Ho gettato il sasso nello stagno,
ma son qui, non nascondo la mano.
Nel mare dell’indifferenza
solo i relitti restano a galla.
Lo stagno rappresenta il “non
fare” di chi ha il potere di “fare” e che si trincera dietro sterili polemiche
per non decidere. Non nascondere la mano è l’assunzione di responsabilità che
ogni Uomo dovrebbe assumersi nel non accettare il “non fare”.
Il mare dell’indifferenza descrive
il luogo reale oggetto della tragedia e l’indifferenza di coloro che hanno
continuato a fare jogging tra i cadaveri o a fare il bagno a pochi metri dalle
bare, al contempo denuncia il perbenismo che pervade gli ipocriti, che fermano
all’apparenza la loro disapprovazione.
I relitti sono Uomini e Donne,
privati della loro dignità. Restare a galla equivale a salvarsi, ma
contemporaneamente a vivere nella perenne reminiscenza di quei momenti.