Sono iniziati a Roma i lavori
relativi all’installazione della “passerella” che permetterà ai turisti
di vedere in maniera esclusiva e di seguire da vicino i lavori di restauro
della Fontana di Trevi, il simbolo della Dolce Vita romana ed uno dei monumenti
più famosi al mondo.
A finanziare interamente
l’intervento di recupero dell’opera è la maison di moda Fendi che ha donato a
Roma capitale un contributo di 2 milioni e 180 mila di euro.
I lavori verranno realizzati
sotto la supervisione tecnico-scientifica della Sovrintendenza capitolina ai
Beni Culturali e dovrebbero durare circa un anno e mezzo.
Il restauro vero e proprio del
monumento, inaugurato nel 1735 e appartenente al tardo barocco, adagiato su un
lato di Palazzo Poli e nato da una proposta di “trasformazione” generale della
piazza e della fontana di Gian Lorenzo Bernini, successivamente progettato da
Nicola Salvi, sarà avviato solo al termine dell’allestimento del cantiere a
vista.
Una volta ultimato l’inedito
ponte sulla Fontana i visitatori potranno ritornare al tradizionale rito del
lancio della monetina nell’acqua per sperare di ritornare a Roma.
Al momento la vasca è vuota e
solo gli irriducibili non rinunciano nel lancio anche se a secco.
Con la
passerella si potrà dunque visitare il monumento da un’altra prospettiva,
vedere il cantiere del restauro e lanciare la propria monetina in una vasca
d’acqua posta al centro della recinzione proprio per i fedelissimi del rito
propiziatorio.
Al mecenatismo del restauro della
fontana di Trevi fa da contraltare l’ennesimo crollo verificatosi agli Scavi di
Pompei, avvenuto, come spesso accade, dopo qualche giorno di maltempo e piogge
forti. Si tratta di “due cedimenti strutturali”, anche se di portata limitata,
in una bottega che si trova nella Regio VII, insula 3, civ. 37 del sito
archeologico.
«Le strappai la tunica;
trasparente, non era di grande impaccio, ella tuttavia lottava per restarne
coperta; ma poichè lottava come una che non vuole vincere, rimase vinta
facilmente con la sua stessa complicità. Come, caduto il velo, stette davanti
ai miei occhi, nell'intero corpo non apparve alcun difetto. Quali spalle, quali
braccia vidi e toccai! La forma dei seni come fatta per le carezze! Come liscio
il ventre sotto il petto sodo! Come lungo e perfetto il fianco, e giovanile la
coscia. A che i dettagli? Non vidi nulla di non degno di lode. E nuda la
strinsi, aderente al mio corpo. Chi non conosce il resto? Stanchi ci
acquietammo entrambi. Possano giungermi spesso pomeriggi come questo!»
OVIDIO, Amori, I, 5.
Tutti amano la Dolce Vita romana
forse dimenticando che forse la vera “Dolce Vita” nasceva nella Villa romana
di Pompei... verrebbe da pensare che anche in questo caso il conto si paga alla
romana.