X: «Ecco Signor Tenente è vero ho sbagliato! Questa è la verità,
la pura e santa verità. Adesso mi dica sono io il colpevole o questa sOCIETA’
dell’iNCULTURA, che mi “giudica” ladro e assassino?»
Y: «Non sono qua per giudicare se
ciò che ha fatto è moralmente giusto o sbagliato, io devo fare rispettare la
legge, quindi non posso mettermi nei suoi panni ed esimermi da trarla in
arresto».
X: «Ho rubato un chilogrammo di carne per sfamare il mio Bambino! L’ho
nascosto in borsa insieme all’altra spesa, il denaro che avevo a disposizione
non era sufficiente».
Y: «Ma un uomo è morto a causa sua».
X: «Ma ci sono i testimoni, era
un rapinatore, stava uscendo dalla cassa che aveva appena svaligiato, mi è
finito addosso accidentalmente e cadendo è partito casualmente un colpo dalla
pistola che impugnava ed è morto!»
Y: «Quanto Lei dichiara è stato a
messo verbale e nel dibattimento potranno essere considerate le attenuanti del
caso, conosco bene la successione dei fatti, sono stato io ad arrestare il
secondo rapinatore, sarà tradotto in carcere insieme a lei».
X: «Mi faccia capire, il
direttore di banca che non mi ha voluto fare un prestito e che mi consigliava
di rivolgermi ad uno strozzino, è stato arrestato tre giorni orsono, ieri è
stato rimesso in libertà, ma Signor Tenente Lei sa quante persone sono state
indotte al suicidio da questo malvivente? lUI viene scagionato ed io dovrò
subire un processo?»
Y: «Se è colpevole pagherà per i
suoi reati».
X: «Paga solo la povera gente! Ha
sentito di quella Madre che si è ritrovata sotto casa, spavaldo e sorridente la
bestia che le aveva ucciso la figlia pochi mesi prima».
Y: «Un errore nell’esecuzione del
mandato di cattura».
X: «Lo stesso tipo di errore di forma
per il quale il reo-confesso ragioniere che truffava la propria società, è
stato rimesso in libertà, a me per errore hanno bloccato il credito che dovevo
percepire, ho fatto ricorso, ma forse avrà una risposta mio Figlio».
Y: «Deve dichiarare altro?»
X: «Se dichiaro che sono “pazzo”, mi inserirete in un percorso di
recupero, come è stato fatto con quel maniaco depravato che ha ucciso la sua
psicologa, dopo che aveva già ammazzato altre due donne?»
Y: «Ma tutto ciò non è successo
in Italia!»
X: «Certo nella Nostra Italia
accade che viene dimezzata una pensione d’oro per cui il pOVERO
dIRIGENTE percepirà solo duecentocinqualtamila euro, di contro viene inviata
una richiesta per la restituzione di 1 centesimo al mese indebitamente
percepito ad un Ricco Operaio».
Y: «Si! E’ vero ma questi calcoli
pensionistici vengono effettuati rispettando delle lEGGI, è pur vero che
definire l’importo della pensione in base ai contributi effettivamente versati
eliminerebbe ogni tipo di sperequazione, ovviamente mantenendo salve le
pensioni minime».
X: «Povera Italia! Questa classe
dIRIGENTE in tutte le sue forme, ha perso il senso dello Stato, la loro iTALIA
è diversa dalla Nostra».
Y: «Moderi il linguaggio! Sta
parlando con un Servitore dello Stato».
X: «Ha ragione Tenente, ho perso
il senso dello Stato, merito la prigione. Sicuramente ci sono meno malviventi
di quelli che godono della libertà, in carcere non ci sono pedofili, non ci sono
maniaci, non ci sono genitori che abbandonano i figli o che li massacrano di
botte, non ci sono rapinatori che scippano gli anziani o che entrano nelle
ville e per pochi euro uccidono senza pietà, tutti questi sono fuori! Qualcuno
dovrà pure andarci in galera. Ma sono tranquillo, mia Moglie è morta qualche anno
fa a causa di un tumore, e gli imprenditori di quella fabbrica maledetta si
godono i profitti ricavati sulla pelle della brava gente».
Y: «Io non ho figli e non mi sono
sposato, lotto per un Mondo migliore, ma purtroppo anche in queste situazioni
devo fare rispettare la Legge».
X: «Adesso Mio Figlio verrà
affidato ad una casa-famiglia, io avrò vitto e alloggio assicurato per qualche
anno, magari in camera singola con tv e bagno, cosa dovrei desiderare? La Libertà?»
Y: «Ho vent’anni, guadagno 1.200
euro al mese, quando sono di pattuglia e mi chiamano ho paura, ma ingrano la
marcia e corro per servire lo Stato».
X: «L’ammiro, mi scusi se le ho
fatto perdere tempo e per il mio sfogo, anzi, mi dica se posso fare qualcosa
per Lei».
Y: «Stia tranquillo, venga che
l’accompagno al cellulare che la condurrà in carcere».
X: «Verrà a trovarmi? Avrò la possibilità
di rivedere mio Figlio?»
Z: «Eccolo il maledetto che mi ha
arrestato».
BANG!?!
Y: « …Ahhh!».
Z: «Dai! Scappa anche tu».
X: «Ha vent’anni, non so neanche
come si chiama».
Z: «Fallo morire! Seguimi».
Y: «Sono Francesco…Aiuto!».
X: «Ma è ancora vivo, non posso
lasciarlo morire, ha lo stesso nome del mio Piccolo».
Z: «Non vuoi rivedere tuo Figlio,
rischi di passare il resto della vita in galera».
X: «Devo farlo proprio per mio
Figlio, salverò quest’uomo, probabilmente finirò il resto dei miei giorni in
carcere e tu sarai libero, ma io non posso fare morire un Uomo».
Z: «Fai come vuoi, addio!».
X: «La vita di un uomo non ha prezzo,
come la Libertà, ma facendo morire quest’uomo non sarei più Libero, accettando
passivamente il deperimento di questa sOCIETA’ senza cULTURA non sarei più un
Uomo Libero».
Molti videro, tanti sentirono,
nessuno parlò, ma un Uomo salvò la Vita ad un altro Uomo, ristabilendo per una
volta l’Ordine delle Cose.
Molti vedono, molti sentono,
pochi parlano…la Kultura ripristina l’Ordine delle Cose.