domenica 20 ottobre 2013

iMPUNEmENTE



X: «Ecco Signor Tenente è vero ho sbagliato! Questa è la verità, la pura e santa verità. Adesso mi dica sono io il colpevole o questa sOCIETA’ dell’iNCULTURA, che mi “giudica” ladro e assassino?»
Y: «Non sono qua per giudicare se ciò che ha fatto è moralmente giusto o sbagliato, io devo fare rispettare la legge, quindi non posso mettermi nei suoi panni ed esimermi da trarla in arresto».
X: «Ho rubato un chilogrammo di carne per sfamare il mio Bambino! L’ho nascosto in borsa insieme all’altra spesa, il denaro che avevo a disposizione non era sufficiente».
Y: «Ma un uomo è morto a causa sua».
X: «Ma ci sono i testimoni, era un rapinatore, stava uscendo dalla cassa che aveva appena svaligiato, mi è finito addosso accidentalmente e cadendo è partito casualmente un colpo dalla pistola che impugnava ed è morto!»
Y: «Quanto Lei dichiara è stato a messo verbale e nel dibattimento potranno essere considerate le attenuanti del caso, conosco bene la successione dei fatti, sono stato io ad arrestare il secondo rapinatore, sarà tradotto in carcere insieme a lei».






X: «Mi faccia capire, il direttore di banca che non mi ha voluto fare un prestito e che mi consigliava di rivolgermi ad uno strozzino, è stato arrestato tre giorni orsono, ieri è stato rimesso in libertà, ma Signor Tenente Lei sa quante persone sono state indotte al suicidio da questo malvivente? lUI viene scagionato ed io dovrò subire un processo?»
Y: «Se è colpevole pagherà per i suoi reati».
X: «Paga solo la povera gente! Ha sentito di quella Madre che si è ritrovata sotto casa, spavaldo e sorridente la bestia che le aveva ucciso la figlia pochi mesi prima».
Y: «Un errore nell’esecuzione del mandato di cattura».
X: «Lo stesso tipo di errore di forma per il quale il reo-confesso ragioniere che truffava la propria società, è stato rimesso in libertà, a me per errore hanno bloccato il credito che dovevo percepire, ho fatto ricorso, ma forse avrà una risposta mio Figlio».
Y: «Deve dichiarare altro?»
X: «Se dichiaro che sono “pazzo”, mi inserirete in un percorso di recupero, come è stato fatto con quel maniaco depravato che ha ucciso la sua psicologa, dopo che aveva già ammazzato altre due donne?»
Y: «Ma tutto ciò non è successo in Italia!»
X: «Certo nella Nostra Italia accade che viene dimezzata una pensione d’oro per cui il pOVERO dIRIGENTE percepirà solo duecentocinqualtamila euro, di contro viene inviata una richiesta per la restituzione di 1 centesimo al mese indebitamente percepito ad un Ricco Operaio».
Y: «Si! E’ vero ma questi calcoli pensionistici vengono effettuati rispettando delle lEGGI, è pur vero che definire l’importo della pensione in base ai contributi effettivamente versati eliminerebbe ogni tipo di sperequazione, ovviamente mantenendo salve le pensioni minime».
X: «Povera Italia! Questa classe dIRIGENTE in tutte le sue forme, ha perso il senso dello Stato, la loro iTALIA è diversa dalla Nostra».
Y: «Moderi il linguaggio! Sta parlando con un Servitore dello Stato».
X: «Ha ragione Tenente, ho perso il senso dello Stato, merito la prigione. Sicuramente ci sono meno malviventi di quelli che godono della libertà, in carcere non ci sono pedofili, non ci sono maniaci, non ci sono genitori che abbandonano i figli o che li massacrano di botte, non ci sono rapinatori che scippano gli anziani o che entrano nelle ville e per pochi euro uccidono senza pietà, tutti questi sono fuori! Qualcuno dovrà pure andarci in galera. Ma sono tranquillo, mia Moglie è morta qualche anno fa a causa di un tumore, e gli imprenditori di quella fabbrica maledetta si godono i profitti ricavati sulla pelle della brava gente».
Y: «Io non ho figli e non mi sono sposato, lotto per un Mondo migliore, ma purtroppo anche in queste situazioni devo fare rispettare la Legge».
X: «Adesso Mio Figlio verrà affidato ad una casa-famiglia, io avrò vitto e alloggio assicurato per qualche anno, magari in camera singola con tv e bagno, cosa dovrei desiderare? La Libertà?»
Y: «Ho vent’anni, guadagno 1.200 euro al mese, quando sono di pattuglia e mi chiamano ho paura, ma ingrano la marcia e corro per servire lo Stato».
X: «L’ammiro, mi scusi se le ho fatto perdere tempo e per il mio sfogo, anzi, mi dica se posso fare qualcosa per Lei».
Y: «Stia tranquillo, venga che l’accompagno al cellulare che la condurrà in carcere».
X: «Verrà a trovarmi? Avrò la possibilità di rivedere mio Figlio?»
Z: «Eccolo il maledetto che mi ha arrestato».

BANG!?!

Y: « …Ahhh!».
Z: «Dai! Scappa anche tu».
X: «Ha vent’anni, non so neanche come si chiama».
Z: «Fallo morire! Seguimi».
Y: «Sono Francesco…Aiuto!».
X: «Ma è ancora vivo, non posso lasciarlo morire, ha lo stesso nome del mio Piccolo».
Z: «Non vuoi rivedere tuo Figlio, rischi di passare il resto della vita in galera».
X: «Devo farlo proprio per mio Figlio, salverò quest’uomo, probabilmente finirò il resto dei miei giorni in carcere e tu sarai libero, ma io non posso fare morire un Uomo».
Z: «Fai come vuoi, addio!».
X: «La vita di un uomo non ha prezzo, come la Libertà, ma facendo morire quest’uomo non sarei più Libero, accettando passivamente il deperimento di questa sOCIETA’ senza cULTURA non sarei più un Uomo Libero».
Molti videro, tanti sentirono, nessuno parlò, ma un Uomo salvò la Vita ad un altro Uomo, ristabilendo per una volta l’Ordine delle Cose.
Molti vedono, molti sentono, pochi parlano…la Kultura ripristina l’Ordine delle Cose.