martedì 27 gennaio 2015

Raccont(in)Mente

Pubblichiamo un racconto breve sul significato della Vita.

«Mamma, il taxi?».
Lui è preoccupato, Lei viaggerà da sola.
«La valigia?».



Un sorriso accoglie il tono inquieto di quelle parole: «Tranquillo».
Il citofono interrompe la conversazione: «È arrivato, ci vediamo in aeroporto».
L’uomo: «Questa valigia è leggerissima»; la donna stizzita: «Poche cose. Dove andrò non mi serve altro».
Viaggio lungo, monotono. Il cielo cupo, prettamente invernale, preannuncia una serata fredda.
Tra qualche giorno nascerà Davide, il primo nipotino. Il calore dei pensieri arrossa le sue guance.
Il bagaglio scorre, come la vita. Sull’implacabile monitor appare la scatola, vuota.




Uno sguardo ai documenti: «Signora, per favore può aprire la valigia?»; la donna imbarazzata procede con risolutezza.
«Mi scusi, perché viaggia con un bagaglio vuoto?» Lei sottace la risposta e indicando il diario dice: «C’è tutto ciò che mi serve».


Un ultimo appunto e il taccuino è riposto. L’attesa per il decollo si rivela la più dolce nenia.
Partenza, volo, atterraggio.
Nascita, vita, morte.
La sirena spiegata dell’ambulanza è inseguita dallo sguardo di chi attende.
La serata è fredda, molto fredda.

Il bagaglio, dimenticato nel caos, viene riconsegnato.
«Caro, c’è un fattorino con la valigia di tua Mamma».
Leggera, tipico di una donna che ha sempre badato all’essenziale.
Il clic dello scatto riempie la stanza. Il bimbo piange, poi sorride.

Dal diario affiora ripiegato un foglio azzurro:

Per Davide


Ti dono i miei ricordi e i miei sogni. Rammenta sempre chi sei per capire dove andrai. Un bacio.